“Ti sei mai chiesto se la vita che ti sei costruito ti rispecchia davvero?” è questo il cuore del nuovo libro del fioranese Riccardo Borelli “Vita vera” pubblicato il 21 settembre. Una storia tra due ragazzi, un ingegnere non appagato dalla sua vita e una studentessa indiana imprigionata nelle tradizioni legate alle sue origini, il cui futuro riserva una piega inaspettata. Un racconto di fantasia che si intreccia, in diversi passaggi con quello reale del suo autore e con la sua necessità di trovare una strada che lo realizzasse davvero, prima di tutto nell’anima e non solo nel lavoro.
Riccardo Borelli ha 30 anni, una laurea magistrale in tasca conseguita a Modena con il massimo dei voti in ingegneria del veicolo, 4 anni di lavoro in Ferrari nel curriculum e una carriera ben avviata che però non lo soddisfava appieno. Le contraddizioni del nostro tempo, la frenesia della quotidianità, il rincorrere successo e beni materiali creavano in lui un’inquietudine che ha deciso di ascoltare. Dopo un’esperienza in Nuova Zelanda come sommelier, e un’altra in Germania dove ha preso parte a un progetto green nella costruzione di aerei elettrici, ha deciso di mollare tutto e seguire quello che sentiva: la sua ricerca lo ha portato in India per vivere la realtà di cui voleva scrivere e seguire i luoghi della spiritualità che tanto sentiva fatta per lui.
Una scelta di coraggio, amore verso gli altri, ricerca e rispetto della propria identità. Una scelta che vive nelle pagine del libro, quanto nella realtà che si è costruito: tra le sue iniziative ha anche aperto un’associazione in India dove sponsorizza attività di danza e musica per i ragazzi di un orfanatrofio, Hiv positivi, dove ha prestato servizio come volontario. “Un modo – spiega – per far capire loro che ci sono altre vie, proprio come il messaggio del libro”.
Il volume, disponibile su Amazon, è già in ristampa e ha richiamato l’attenzione di una casa editrice con la quale sta valutando la collaborazione.