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Settore dei costruttori di macchine per ceramica: nuovo record di fatturato nel 2022
martedì 4 luglio 2023
Nuovo record di fatturato per il settore dei costruttori di macchine e attrezzature per ceramica che nel 2022 tocca quota 2,35 miliardi di euro realizzando una crescita del 14,5% rispetto al 2021. A renderlo noto questa mattina è stato il Centro Studi Mecs – Acimac, che ha presentato i dati del settore relativi al 2022 nell’ambito dell’assemblea annuale dei soci. Nel 2022 le imprese attive sono state 137 (una in meno rispetto al 2021) e l’occupazione ha registrato un +1,5% rispetto al 2021 arrivando a 7.325 addetti (crescita di 113 unità rispetto al 2021). L’aumento degli organici è concentrato nelle realtà più grandi e strutturate, mentre le aziende medio-piccole registrano un calo di addetti.
Per quanto riguarda i mercati, l’export delle imprese italiane rappresenta il 72% dell’intero giro d’affari avendo generato nel 2022 un fatturato di 1,69 miliardi di euro (record). Sui massimi storici da quando viene effettuata l’indagine statistica anche il dato delle vendite sul mercato italiano che ha toccato quota 656 milioni di euro. Relativamente ai mercati esteri, l’Unione europea ha il peso maggiore per il Made in Italy con 535 milioni di fatturato (+26,9% rispetto al 2021), seguita dall’area asiatica (India, Indonesia, Vietnam, Bangladesh ecc., Cina esclusa), con 259 milioni di euro, in leggero calo sul 2021 (-4,5%). Il Medio Oriente pesa per 221 milioni di euro, il Sud America per 219 milioni di euro ed il Nord America per 179 milioni di euro raddoppiando il fatturato rispetto al 2021. In calo rispetto al 2021 l’area dell’Est Europa, con 131 milioni di euro (-13,6%), e l’Africa, con 90 milioni di euro (-23,4%). Infine la Cina pesa per 55 milioni e l’Oceania per 2 milioni.
Sempre in riferimento al fatturato 2022, l’industria delle piastrelle incide per l’86,1% sul volume d’affari complessivo (+13,5% rispetto al 2021).
“Assistiamo a un risultato straordinario maturato in un anno assolutamente complicato. Sorge spontaneo chiedersi che performance avremmo registrato senza lo shortage di materie prime e l’incremento dei costi energetici che hanno zavorrato l’intero 2022 – dichiara il presidente di Acimac Paolo Lamberti (in foto) –. Il nostro settore dimostra così non solo una salute strutturale che ha permesso di reggere i colpi della pandemia e dei suoi riverberi economici, ma anche la capacità di rilanciare, di farsi trovare pronto, grazie a tecnologie che permettono ai clienti in giro per il mondo tutta una serie di vantaggi che da altre parti non trovano, come la qualità e l’efficienza energetica, un driver quest’ultimo a cui i nostri clienti hanno sicuramente prestato particolare attenzione da un anno a questa parte. Le nostre aziende si trovano spesso nella situazione di riuscire a dare risposte ultratempestive alle esigenze del mercato mondiale della ceramica. E le buone aspettative dei nostri associati per il proseguo del 2023 ci fanno ben sperare anche per quest’anno e per il medio periodo, anche se siamo abituati ormai a una certa frequenza di minacce e eventi shock, quindi l’allerta deve sempre restare alta”.
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