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Uccisa dall’ex, tasse a familiari su risarcimento non ricevuto. La risposta di Agenzia delle Entrate

Uccisa dall’ex, tasse a familiari su risarcimento non ricevuto. La risposta di Agenzia delle Entrate

venerdì 28 febbraio 2025

Nei giorni scorsi i familiari di Giulia Galiotto, 30 enne uccisa nel 2009 dall’allora marito Marco Manzini, hanno fatto sapere di aver ricevuto dall’Agenzia delle Entrate cartelle esattoriali in merito alla somma che avrebbero dovuto ricevere come risarcimento. In particolare, una sentenza ha stabilito che la famiglia di Galiotto avrebbe dovuto ricevere un risarcimento di un milione e 200 mila euro, somma che però non hanno avuto. A fronte del risarcimento previsto, il Fisco ha inviato ai familiari di Giulia Galiotto una cartella esattoriale per oltre 6 mila euro. 
“Con riferimento agli avvisi di liquidazione notificati per la registrazione dell’ordinanza esecutiva del giudice civile, l’Agenzia delle Entrate desidera in primo luogo manifestare vicinanza e comprensione alla famiglia Galiotto – scrive in una nota l’Agenzia delle Entrate -. Pur dovendo, purtroppo, confermare la correttezza del proprio operato nel rispetto della normativa vigente in materia di imposta di registro, l’Agenzia si è immediatamente attivata per promuovere un confronto istituzionale con il ministero della Giustizia al fine di verificare l’applicabilità, al caso concreto, dell’istituto della registrazione a debito, in base al quale la parte danneggiata viene esonerata dal pagamento. Questo istituto, in base al dettato normativo, si applica infatti alla sentenza di condanna nell’ambito del processo penale ma non anche, come nel caso in questione, alla successiva pronuncia esecutiva nell’ambito del processo civile. L’Agenzia resta a disposizione della famiglia per fornire tutti gli eventuali chiarimenti che si dovessero rendere utili”. Giovanna Ferrari, mamma di Giulia Galiotto, ha detto alla Gazzetta di Modena: “Non stiamo cercando né comprensione, né tanto meno commiserazione né da parte dell’Agenzia delle Entrate né di altri organi dello Stato. Stiamo denunciando una stortura del nostro sistema che penalizza le vittime dirette o collaterali di reati violenti, pretendendo una percentuale di un risarcimento loro spettante prima ancora che lo abbiano percepito. Una tassa assurda e ingiusta posta su un credito, non su un reddito”.



 


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