venerdì 28 febbraio 2025
di Paolo Braglia
Due alunni della scuola elementare Sant’Agostino affetti da gravi allergie alimentari mercoledì non si sono potuti recare a scuola in quanto nel corso della giornata era stata organizzata una merenda con la presenza proprio di un alimento ai quali i giovani studenti sono allergici. A portare alla luce la vicenda è il padre degli alunni. Proprio per gestire al meglio i casi di allergie alimentari all’interno della scuola Sant’Agostino, il 14 febbraio in Comune si è tenuto un incontro alla presenza dell’assessora all’istruzione Maria Savigni, rappresentanti di CIR FOOD (ditta che gestisce il servizio mensa) e la referente della pediatria di comunità di Sassuolo. Nell’ambito dell’incontro è stata rilevata la necessità di attivare procedure specifiche per la sicurezza dei due alunni durante la somministrazione degli alimenti a servizio mensa e si è concordato di eliminare i rischi di esposizione inalatoria e da contatto escludendo per l’intera scuola la somministrazione di alcuni frutti. Durante l’incontro è emersa anche l’intenzione del comitato dei genitori di organizzare merende condivise e a tal proposito è stata sottolineata l’importanza di un confronto diretto con i rappresentanti dei genitori per garantire un ambiente scolastico sicuro e inclusivo per tutti gli alunni. Proprio in una di queste merende condivise, organizzata per la giornata di mercoledì, però ci sarebbe stato anche un alimento al quale gli studenti sono allergici. “Nonostante il servizio istruzione del Comune di Sassuolo abbia protocollato un verbale in cui si chiede l'esclusione di qualsiasi situazione potenzialmente pericolosa per i piccoli alunni, inviato direttamente alla dirigente scolastica – spiega il padre degli studenti -, la scuola non ha nemmeno valutato l'ipotesi di rigettare la proposta del comitato a tutela della salute dei bambini”. Per evitare di correre rischi, considerata la presenza nella merenda condivisa di un alimento al quale i due alunni sono allergici, il padre dei bambini ha deciso di non portare i figli a scuola per la giornata di mercoledì. L’alimento, infatti, potrebbe causare reazioni serie anche per inalazione o contaminazione. “Una scuola può disattendere comunicazioni dell’Ausl di Modena e del Comune? – si chiede il padre degli studenti -. Si fa di tutto per far sì che si possa avere una vita più normale possibile e la scuola non si allinea a direttive che arrivano da Comune e AUSL. Le maestre, in tutto questo, - specifica il padre degli studenti - hanno sempre fatto il possibile, con massima attenzione e riguardo, per limitare il problema”. La nostra redazione ha contattato l’istituto comprensivo Sassuolo 1 Centro Est per chiedere di parlare della questione, ma non ha avuto risposta dal dirigente scolastico.