Manifestazione islamica: parla l’imam Youssef Tarek

L’imam Youssef Tarek, guida spirituale dell’associazione El Huda, parla della loro seconda manifestazione in poche settimane. “Non vogliamo soldi, vogliamo costruire il nostro luogo di culto, ci serve solo l’ok”, spiega. E intento le forze dell’ordine sono state nuovamente mobilitate e l’attenzione puntata anche questo sabato sui fedeli islamici che chiedono venga “rispettato un diritto”. “La scorsa amministrazione ci era venuta incontro dandoci la possibilità di sistemare una tensostruttura in via Regina Pacis: con loro avevamo instaurato un ottimo dialogo. L’attuale giunta, invece, ci mette in difficoltà. Il discorso è differente con la cittadinanza, finora i sassolesi si sono dimostrati d’accordo con noi”. L’organizzazione rispecchia quella precedente: “La manifestazione sarà simile all’altra, con la differenza che con noi ci saranno molti italiani, rappresentanti di partiti politici, tranne Lega e Pdl”. Visto che una delle argomentazioni del “No” della Giunta è che “un luogo di culto a Sassuolo già c’è, quello dell’altra associazione in via Cavour, e Sassuolo è troppo piccola per ospitarne due”, una domanda sorge spontanea: perché non unirsi in un unico gruppo? “C’è in giro la voce che tra di noi non andiamo d’accordo ma non è vero. Noi possiamo anche unirci a loro, ma lo spazio che hanno a disposizione può contenere circa 200 persone e sono sempre al completo. Dove li mettiamo i nostri 500 fedeli? Tra noi problemi non ne esistono e ci andrebbe anche bene se ci presentano una nuova soluzione che sia abbastanza grande da contenere i nostri e i loro credenti. Però, ad oggi, non ci è mai pervenuta una simile proposta”. “Intanto noi abbiamo presentato il nostro progetto – conclude Tarek – e vorremmo che la costruzione possa sorgere nella nostra proprietà, nell’area dell’ex Sat”.